Il Congedo obbligatorio di paternità è diventato legge. Si tratta di un periodo di dieci giorni lavorativi non frazionabili a ore che il padre può utilizzare in un arco di tempo che va da due mesi prima del parto fino ai cinque consecutivi ed è usufruibile anche in contemporanea al congedo della madre. Questo congedo è obbligatorio anche in caso di morte perinatale, mentre nel caso di parto plurimo i giorni salgono a venti.
Il Dlgs che lo norma è stato deliberato lo scorso 22 giugno e recepisce la direttiva Ue 1158 del 2019 dedicata all’equilibrio dell’attività professionale e famigliare, inoltre punta a raccogliere diversi provvedimenti adottati nel tempo, tra cui il Dlgs 151 del 2001, lo Statuto del Lavoro Autonomo del 2017 e il Jobs Act.
Questo Congedo è valido anche per i padri adottivi o affidatari e garantisce l’indennità del 100% della retribuzione, si può utilizzare anche in modo discontinuo, ma è sempre necessario richiederlo in forma scritta almeno 5 giorni prima del suo inizio al proprio datore di lavoro. Come indicato dal nome, si distingue dal Congedo alternativo che, invece, si può richiedere solo in caso di abbandono, malattia o morte della madre.

I datori di lavoro che si rifiutano di garantire il congedo di paternità o ne ostacolano l’attivazione, rischiano una sanzione che va da 516 a 2582 euro. Oltre a ciò, se la multa è arrivata entro due anni dalla richiesta per la certificazione della parità di genere, l’attestato non verrà rilasciato.

Oltre al congedo obbligatorio per i padri è stato modificato anche il congedo parentale, che riconosce un’indennità del 30%, e può essere goduta fino ai 12 anni del figlio e non più fino ai 6.  D’ora in poi i genitori avranno a disposizione tre mesi a testa di congedo parentale non trasferibili a cui si aggiungono altri tre mesi che spettano a uno dei due. Essendo calcolato sull’anzianità di servizio, questa misura non determina la riduzione delle ferie, dei riposi o della tredicesima.

Il Dlgs comprende altri provvedimenti che puntano a tutelare i genitori in qualunque situazione.

Per i nuclei familiari monoparentali, per esempio, il congedo parentale sale da dieci a undici mesi, ed estende il diritto all’indennità di maternità, per eventuali periodi di astensione anticipata dall’attività a causa di gravidanza a rischio, anche alle lavoratrici autonome e alle libere professioniste.
Sia i datori di lavoro del settore pubblico o privato che prevedono lo smart working devono dare priorità alle richieste di lavoro agile sottoposte a chi ha figli fino a 12 anni, non ci sono limiti di età invece nei casi in cui il figlio sia disabile.

Specifiche tutele sono state emanate anche per i caregiver, che hanno diritto a tre giorni di permesso al mese, anche continuativi, per prendersi cura di una persona con disabilità grave che non sia ricoverata a tempo pieno, sia esso un coniuge o un convivente di fatto, un partner con cui si è stipulata un’unione civile o un parente entro il secondo grado. Questo genere di congedi è coperto da contribuzione figurativa.

Data i molti soggetti tutelati da questo nuovo Dlgs, l’Inps attiverà servizi digitali specifici per informare le persone e promuovere l’accesso ai congedi e ai permessi ora disponibili.